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IL DILUVIO. Gian Luigi Uboldi

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Da venerdì 22 aprile al 1 maggio 2016 sarà nuovamente visibile al pubblico, nelle sale del museo, l’opera Il Diluvio dell’artista Gian Luigi Uboldi. 

 

GIAN LUIGI UBOLDI

(Como 1915 – 2005)

IL DILUVIO

1954

olio su tavola

GASC | Galleria d’Arte Sacra dei Contemporanei

 

Gian Luigi Uboldi studia a Brera con il maestro Aldo Carpi e a lungo insegna incisione presso l’Accademia Carrara di Bergamo. Artista molto versatile, realizza dipinti, incisioni, vetrate e mosaici. Particolare fortuna hanno avuto le sue xilografie (stampe con matrici in legno), in  particolare per la realizzazione di ex libris. Un esempio dei suoi lavori a mosaico è visibile sulla facciata della chiesa parrocchiale di San Martino a Niguarda.

L’opera è realizzata con colori a olio su tavola. Le iscrizioni sul retro del supporto ligneo ci informano che l’opera è stata esposta alla III Biennale Nazionale di Arte Sacra e che, inizialmente, la tavola è stata usata per un dipinto ad olio dal titolo “Contadino”.

La storia del Diluvio Universale è nota e attraversa molte culture: il mondo era così corrotto e dedito al male che la divinità decise di porre fine a quanto aveva creato. Uboldi restituisce la storia del diluvio attraverso il suo gusto per la narrazione ma rispettando comunque il testo biblico. Il pittore, infatti, rappresenta in sequenza tutto ciò che viene sommerso: le case, il sistema delle relazioni sociali, gli uomini e le generazioni, gli animali, la vegetazione come il mondo minerale. Assistiamo ad una sorta di regressione verso un tempo primordiale e caotico, ad una involuzione al secondo giorno della creazione quando le acque superiori del cielo e inferiori della terra non erano ancora separate. Il mondo è a un passo dall’essere annullato, ma questo non accadrà. L’artista anticipa i momenti successivi della storia e, in secondo piano, raffigura l’arca, ciò che sopravvivrà.

Quest’opera narra della divinità ma, in realtà, vuole parlarci dell’essere uomo. Dio poteva infatti azzerare tutto, ma non lo ha fatto perché sa che dove c’è libertà c’è anche la possibilità dell’errore. Inutile azzerare, il male ricomincerebbe inevitabilmente. Dio allora sceglie di trasformare, ripartendo da quanto di buono è rimasto per accompagnarlo ed educarlo in un cammino di libertà autentica. Non riparte da ciò che è perfetto, perché tutta la storia a seguire ci mostrerà che Noè e i suoi discendenti non lo sono: a Dio è sufficiente un piccolo resto di bene.

La storia che segue quest’episodio, il racconto dell’Alleanza, è la storia di questo approccio. Il dipinto di Uboldi, unito alle altre opere della collezione della GASC, narra la tenacia di Dio nell’accompagnare la storia dell’uomo nonostante gli errori e i fallimenti.