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Ritorna l’Alternanza Scuola Lavoro alla GASC

foto ASL_GASC RACCONTA

C’era una volta GASC RACCONTA: esploriamo il quartiere di Niguarda

di Daniele, Davide, Francesca, Martina B., Martina C. e Matteo

III liceo

Per la terza edizione di C’era una volta….GASC RACCONTA, svoltosi tra febbraio e maggio 2017, hanno preso parte alcuni studenti della classe III liceo Linguistico dell’Istituto Luigi Galvani di Milano nell’ambito del progetto di Alternanza Scuola Lavoro (ASL).

L’ASL è un progetto del MIUR che prevede lo svolgimento di attività extra scolastiche di tipo professionale per gli studenti del triennio – per un totale di 200 ore -, da effettuare presso enti o istituzioni accreditate.

Chiediamo ai nostri ragazzi di riportare un resoconto dell’esperienza, rispondendo ad alcune domande:

In che cosa è consiste il vostro progetto di ASL?

Martina B. - GASC RACCONTA è un progetto dei Servizi Educativi della GASC rivolto ai bambini dai 3 ai 7 anni e consiste in letture animate seguite da un laboratorio creativo. L’attività è strutturata su quattro incontri pomeridiani, uno al mese da febbraio a maggio. Durante questo periodo noi dell’ASL ci siamo ritrovati per tre giovedì al mese presso il museo a preparare la lettura: nei primi due pomeriggi abbiamo letto le storie e realizzato il materiale per l’animazione, che si svolgeva il terzo pomeriggio alla presenza del pubblico.

Quali storie avete raccontato ai bambini?

Martina C. – Quest’anno è stato scelto il tema “Quattro storie per raccontare un quartiere”, dedicato a quattro luoghi di riferimento nel quartiere: il parco, la scuola, il museo e la biblioteca. Al primo incontro abbiamo distribuito ai piccoli una mappa da colorare e ad ogni appuntamento ricevevano un adesivo, raffigurante il protagonista della storia letta quel giorno, da attaccare sul luogo protagonista del racconto.

Martina B. - Questo progetto è stato infatti realizzato in collaborazione con la Biblioteca comunale di Niguarda, dove si è svolto l’ultimo appuntamento. Le altre letture, invece, si sono tenute come di consueto presso il museo. Per ogni appuntamento i bibliotecari di Niguarda ci hanno fornito una selezione di letture affini al tema trattato, disponibili al prestito presso il circuito delle Biblioteche di Milano.

Come avete organizzato il vostro lavoro per preparare gli incontri?

Davide - Solitamente al primo incontro si leggeva la storia da raccontare, si sceglieva come realizzare l’animazione e si iniziavano a costruire i personaggi. Il tutto veniva diviso tra di noi in modo tale da riuscire ad avere un carico di lavoro equo.

Martina B. - Oltre agli oggetti di scena abbiamo ideato dei lavoretti da far fare ai bambini al termine del racconto, cosicché potessero portare a casa i loro lavori e ricordarsi di questa esperienza.

Daniele – Durante i nostri incontri preparavamo tutti i materiali necessari per l’attività disegnando, colorando, ritagliando e, in una occasione, perfino cucendo: per la storia “Pippoloteca???”, infatti, abbiamo cucito dei “burattini” dei personaggi della storia.

Cosa vi ha lasciato questa esperienza?

Francesca - Questa esperienza mi ha aiutato a diminuire la timidezza nel parlare in pubblico e migliorare la mia personale esperienza di attività con i bambini, che già svolgo e che mi è sempre piaciuta.

Daniele – Abbiamo imparato a gestire il nostro tempo e a finire un lavoro entro una certa data e a saper interagire con i bambini e gestirli. Questo progetto è stato molto interessante e costruttivo, oltre ad essere molto divertente.

Matteo – È stata un’esperienza a 360 gradi perché siamo stati coinvolti dal personale del museo in tutte le fasi del lavoro, dalla progettazione allo svolgimento dell’attività, al fine ideare un modo per animare i quattro racconti scelti, costruendo pupazzi, disegnando la scenografia e studiando le parti da recitare.

Davide – Credo che questo progetto sia stato una bella esperienza perché non solo ha unito noi compagni come gruppo ma ci ha anche fatto capire come funziona il mondo del lavoro e come bisogna comportarsi nelle diverse situazioni. Per me è stata un’esperienza positiva sotto ogni punto di vista ed auguro a tutti in futuro di poter svolgere un’attività simile.