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Missione

GLI INIZI

Fin dai suoi inizi, la Compagnia di San Paolo è stata ideata come una comunità spirituale di laici (uomini e donne) e di sacerdoti. Senza nessuna uniforme o segno distintivo esteriore, i paolini recano una testimonianza evangelica operando nei diversi settori della vita sociale. Il loro servizio può essere svolto sia in forma collettiva con attività ed istituzioni derivanti dalla Compagnia stessa, sia in forma individuale, assecondando le inclinazioni e le doti di ciascuno.

REGOLE

La Compagnia di San Paolo – come ogni altra comunità – ha regole proprie ma su tutte ne campeggia una, stupenda: quella di non vincolarsi mai rigidamente a schemi operativi standardizzati ma di mirare attentamente alle necessità emergenti e alla validità attuale delle iniziative già realizzate. È impegnata quindi in opere sociali, assistenziali, educative, culturali. “Tutto è vostro” – affermava l’apostolo Paolo, e soggiungeva: “Potete sperimentare tutto, ma conservate ciò che vi risulta buono”, cioè ciò che risulta apostolicamente valido nel tempo in cui operate.

COMUNITÀ SPIRITUALE DI LAICI

Destò grande sorpresa, alla fine del 1920, la notizia di una comunità spirituale composta da laici (uomini e donne) e sacerdoti. Nel mondo cattolico suscitò perfino perplessità e preoccupazione. Ma quel primo manipolo di fervidi apostoli seppe sfidare ogni ostacolo derivante da diffidenza e scetticismo perché consapevole di trasmettere l’eredità spirituale dell’illuminato e ardente arcivescovo di Milano il beato cardinal Ferrari. Come lui presero a modello Paolo di Tarso, mirabile nel percorrere le vie del mondo, per recare ovunque la luce del vangelo di Cristo. Si susseguirono consensi e adesioni, si sprigionarono ondate di entusiasmo e subentrarono anche bufere e delusioni. Ma quella comunità spirituale che ha adottato san Paolo come patrono e modello, ha continuato a vivere ed a operare in un ampio contesto sociale anche oltre le frontiere italiane.

OGGI

Oggi la configurazione specifica di laici religiosamente impegnati che non si ritirano in un convento ma rimangono inseriti, secondo le loro personali competenze, nella vita sociale è stata adottata da numerose comunità che la Chiesa ha solennemente riconosciuto definendole come “Istituti Secolari”.

Negli ultimi anni per rispondere a nuove esigenze la Compagnia si è aperta anche ai coniugati e a quanti senza l’impegno dei voti, intendono partecipare come Membri associati alla spiritualità paolina e alle attività e finalità della Compagnia.