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SAN MICHELE E IL DRAGO

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Da sabato 2 al 23 luglio 2016 sarà nuovamente visibile al pubblico, nelle sale del museo, l’opera San Michele e il drago dell’artista Ercole Drei, presentata in occasione della stagione Museo in Concerto 2016 nella serata del 1 luglio. 

ERCOLE DREI

(Faenza 1886 – Roma 1973)

SAN MICHELE E IL DRAGO

bronzo

GASC | Galleria d’Arte Sacra dei Contemporanei

 

Ercole Drei si forma all’Accademia di belle arti di Firenze dove è allievo di Augusto Rivalta per la scultura e di Giovanni Fattori per la pittura. A sua volta sarà docente di scultura e successivamente direttore dell’accademia di Belle Arti di Bologna.

Nella sua produzione numerosi sono i lavori di statuaria monumentale, tra cui gruppi scultorei all’Eur e allo stadio dei Marmi a Roma. Accanto a questa produzione di carattere più celebrativo ne affianca una di taglio più intimo.

Il lavoro di Drei, improntato verso una rigorosa scelta figurativa ed accademica, rimane distante dalle avanguardie del suo tempo. Scrive lo scultore in una lettera: “L’artista è rimasto solo con un mondo nebuloso, con un linguaggio incomprensibile, e per capire qualche cosa delle sue opere ci vuole un interprete, e gli interpreti sono spesso più astratti e più confusi degli artisti”.

La sua opera San Michele e il drago presente in collezione, è testimonianza dell’amicizia e della stima che Dandolo Bellini, primo direttore della GASC, ha avuto per lo scultore Ercole Drei.

Il soggetto si riferisce ad un brano del Nuovo Testamento e precisamente al capitolo 12 del libro dell’Apocalisse dove viene descritta la battaglia tra il bene e il male.

L’Arcangelo Michele blocca con la lancia il drago, che rappresenta il male, e non gli permette di prendere il sopravvento. Lo trafiggerà alla fine dei tempi.

L’opera, così come il libro dell’Apocalisse, non descrive un futuro visionario ma sintetizza in un’immagine il tempo della storia che viviamo. Infatti, le due figure che si contrappongono ci ricordano che non possiamo non sentirci coinvolti nella lotta tra il bene e il male. E non possiamo non schierarci. Ma allo stesso tempo dobbiamo ricordare che il male, per quanto forte, non potrà mai prevalere in modo definitivo sul bene.

Contemplare questa scultura ci ricorda che ognuno di noi deve fare i conti con l’esperienza del male. A questo proposito risulta illuminante il noto pensiero dello scrittore inglese G. K. Chesterton: “Le storie con i draghi non servono a insegnare ai bambini che i draghi esistono. Questo lo sanno già. Queste storie servono a insegnare che i draghi possono essere sconfitti”.